Una volta alla settimana i nostri piccoli di quarta e quinta elementare ed una volta al mese i bimbi di terza si mettono in gioco con il maestro Gianluca Guarino (Sab Kuch Milega) per un incredibile laboratorio di teatro.
Un laboratorio che nasce dal desiderio di improvvisare ed incoraggiare la creatività e la libera espressione dei nostri piccoli.
Il metodo del maestro nasce attorno al concetto della #PeerEducation (educazione tra pari) con l'obiettivo di trasformare il teatro in un momento di integrazione e formazione per tutti.
Il maestro ha il sogno di rendere il teatro una materia curriculare, consapevole dei benefici che apporta nella crescita di ogni alunno.
Sul palco nessuno è escluso.
Ognuno è importante.
E i nostri piccoli lo sono ancora di più.
FASI LABORATORIALI:
- Si inizia con i giochi di conoscenza e di fiducia. Questi giochi sono stati ideati per creare un clima di fiducia e di conoscenza del gruppo e del conduttore, è un modo diverso di conoscersi e di relazionarsi all'altro, seduti in terra, in cerchio, si gioca il grande gioco insieme, il gioco di apertura di ogni incontro, è la carta di identità per cominciare a giocare con noi stessi e gli altri, buffo e diverso insieme, ognuno con le proprie caratteristiche. I giochi di fiducia servono ad aprire nuove strade di comunicazione, scoprendo che il corpo non mente mai e dice tante parole sconosciute fino allora. Servono per sentirsi Liberi.
- La voce e il gesto. Si gioca con la propria voce, essa può svelare dei segreti ed essere ritrasformata, e non usandola dare più importanza al gesto che l'accompagna. Allora la voce di gola, di naso, il ruggito del leone con cui si possono dire tante cose di sé, le voci imitate dei propri compagni, degli insegnanti, di chi conosciamo, le voci dei cartoni, le voci che sentiamo ogni giorno, diventano partitura fìsica.
- Lo spazio. Ritrovare lo spazio per stare in scena avendo la percezione di sé e degli altri, allora si camminerà nello spazio in strani modi e maniere, facendo finta di essere al mare o nel bosco da soli o in compagnia, uno spazio per sé o insieme ad altri, facendo fìnta di essere piccolissimi, grandissimi, duri, morbidi, strani, normali.
- L'improvvisazione. Dà modo ad ognuno di esprimersi liberamente, usando strategie e giochi si aiutano gli attori a dare libero sfogo alla fantasia ricreando realtà vissute, viste, raccontate da altri, e reinventarle a partire dal nostro sé; qui la creatività della parola e dell'azione avviene in modo improvviso e vero perché non c'è tempo per il pensiero, ma solo per l'azione.
- Il Testo. La creazione del testo avviene in itinere, tutto quello che è avvenuto nei laboratori viene messo in scena togliendo, tagliando, aggiungendo. Giochi diventano partiture teatrali, copioni costruiti insieme, questo renderà lo spettacolo dei bambini e non del conduttore, ognuno si sentirà partecipe attore e regista di uno spettacolo cresciuto laboratorio dopo laboratorio.
- Preparazione della scena. La scenografa disegna in bozza le varie scene che gli alunni riproducono in grandezza naturale, ritagliano e colorano i vari elementi, li compongono incollandoli sui relativi supporti.
- Le Maschere e i Costumi. Sono gli alunni che immaginano e producono, seguiti dalla scenografa, tutto il materiale necessario da indossare per andare in scena.
- La Musica. I ragazzi più portati imparano e suonano sia la musica di sottofondo che quella specifica che varia di scena in scena. Gli altri accompagnano con strumenti semplici tipo tamburello, nacchere, campanelli, ecc. Tutti devono partecipare, imparare, esprimersi.
- Il Canto. II maestro coinvolge tutti gli alunni, quelli meno dotati imparano il canto corale, i più dotati le parti da solista. I più piccoli, con lo stesso metodo formano il coro delle voci bianche.
- In Scena. Finalmente, dopo tanto studiare e lavorare si effettuano le prove e poi si va in scena. Le 6 classi, raggruppate due a due, 2 volte l'anno si esibiscono in rappresentazioni alla presenza dei familiari, totale ben 12 rappresentazioni e ogni volta è una festa indescrivibile!