La scuola è molto più di un luogo: diario del Covid19
La scuola è molto più di un luogo.
La scuola è molto più di un cortile dove aspettare il suono della campanella, molto più di una mensa dove pranzare, molto più di un’aula dove imparare a leggere, a scrivere e a moltiplicare numeri grandi e a dividere numeri piccini.
La scuola è il primo spazio di relazione, il primo terreno dove si impara la lezione più importante di tutti: la condivisione con l’altro.
Ciascuno di noi trascorre diversi anni tra i banchi, imparando lentamente a dividere e condividere, a mediare, a misurarsi, a relazionarsi con i compagni in questa prima fondamentale palestra di vita.
La terribile situazione che il nostro paese ha dovuto fronteggiare nell’affrontare il diffondersi dell’epidemia di Covid19, ha imposto un durissimo lockdown e un difficile distanziamento sociale.
Le scuole sono state le prime a chiudere i battenti e saranno, purtroppo, le ultime a riaprire il prossimo settembre.
Il nostro istituto Ozanam ha provato a fare fronte all’emergenza al meglio delle possibilità, elaborando tempestivamente modalità differenziate di “didattica a distanza” che permettessero ai nostri alunni la prosecuzione del percorso intrapreso.
Nonostante l’assoluta dedizione delle nostre maestre e la loro costante disponibilità, sappiamo bene che lo schermo di un telefono o di un PC non può sostituire l’aula, l’incontro, la condivisione che solo la presenza fisica possono garantire.
Sono stati mesi molto intensi.
La presenza dell’istituto nel Rione Sanità ha un valore importante e il legame con il territorio è prezioso.
La nostra scuola è prima di tutto una famiglia, un punto di incontro, un porto sicuro.
Ci avviciniamo alle vacanze estive con nuovi dubbi, nuove preoccupazioni, nuove paure ma con una chiara consapevolezza.
La scuola è molto più di un luogo.
La scuola è un terreno fertile per seminare e ha bisogno di cura, calore e impegno.
E noi, da sempre, facciamo del nostro meglio.