Marisa, la direttrice
Marisa quando parla tiene le mani incrociate, appena poggiate sulle ginocchia.
Si muove veloce in queste sale grandi, enormi, che ogni giorno si riempiono di bambini, talvolta sorridenti, talvolta meno.
Li conosce tutti, uno ad uno.
Ne parla come di figli suoi.
Sono i miei nipoti, così dice.
E mi basta guardarli per sapere come va.
Marisa ha lo sguardo curioso, attento, sembra non le sfugga niente.
Non mi faccio i fatti miei, così ripete più volte.
Dopotutto, aggiunge, alla mia età me lo posso permettere.
Ha 87 anni, e 41 li ha trascorsi all'Istituto Ozanam.
La chiamano la direttrice, ma a lei non piace.
La trovi in cucina, con il grembiule, in mensa, ad aiutare chi non mangia, nei corridoi, in bagno se qualcuno ha bisogno.
Custodisce la memoria storica di questo luogo, come se dalle pareti si potesse imparare.
E lei, che è stata a sua volta una mamma che ha conosciuto il dolore e l'amore, oggi trascorre le sue giornate tra tanti cuccioli di cui si sente in qualche modo una madre, una nonna, una zia.
O forse, come ripete, una grande amica.
Marisa è uno dei volti che costituiscono questo luogo.
Perché dove c'è amore, c'è casa.